Cos’è la biomeccanica applicata al ciclismo

biomeccanica ciclismo

La biomeccanica del ciclismo è una disciplina che studia la stretta relazione tra i sei punti di appoggio del corpo del ciclista e la bicicletta (due piedi, due mani, due ossi ischiatici), il movimento delle articolazioni e dei segmenti corporei non vincolati (ginocchia, gomiti, tronco e testa) e come questi concorrono all’applicazione delle forze con l’obbiettivo di produrre il movimento della bicicletta.

Cosa significa biomeccanica del movimento?

La biomeccanica è lo studio delle strutture e della funzione dei sistemi biologici tramite i metodi della meccanica(Herbert Hatze, 1974).

Più semplicemente, la biomeccanica de movimento è la scienza che si propone di spiegare come e perché il corpo umano si muove in un determinato modo.

Lo studio della biomeccanica è strettamente legato all’ambiente in cui è immerso il corpo e alla relazione con lo strumento utilizzato per un determinato movimento.

La biomeccanica nello sport è l’applicazione di queste regole all’ambiente sportivo specifico.

Storia della biomeccanica del ciclismo

Il primo vero studio scientifico sulla biomeccanica del ciclismo risale al 1939 e cercava di definire la corretta altezza della sella, ma bisogna aspettare gli anni 90 e soprattutto i primi anni 2000 per cominciare ad avere una raccolta più approfondita.

Questo incremento nella ricerca scientifica anche dei componenti e quindi all’evoluzione della bicicletta stessa, ha portato negli ultimi anni grande attenzione sul tema del posizionamento in sella.

Qual è il fine di una visita biomeccanica?

L’obbiettivo di una visita biomeccanica è quella in generale di migliorare l’esperienza di guida della bicicletta.

Chi si rivolge ai professionisti del settore lo fa per i più svariati motivi e con attitudine solo all’apparenza totalmente diversa. Alla base bel bikefitting c’è la ricerca di comfort: anche la ricerca di prestazione massima si bassa sul comfort, ovvero sulla ricerca di una posizione sostenibile per la durata dello sforzo.

Il fine di una visita biomeccanica è quello di ridurre o prevenire o risolvere le patologie da sovraccarico, mantenere una corretta ed adeguata biomeccanica della colonna vertebrale, migliorare i problemi di appoggio soprasella e permettere anche al cicloturista o al ciclista d’avventura di godere della propria passione più a lungo.

Vantaggi di una visita biomeccanica

Spesso chi si affida ad un professionista biomeccanico, lo fa dopo numerosi tentativi fallimentari di autoregolazione della bicicletta in base alle proprie sensazioni.

Grazie alla visita biomeccanica riuscirà fare chiarezza su quali punti o quali regolazioni possano essere causa di un problema durante la pedalata e soprattutto avrà una fotografia più ampia sugli aspetti legati al benessere del ciclista stesso.

Il vantaggio di una buona valutazione si traduce in maggior efficienza nella pedalata oltre che nella prevenzione delle più comuni patologie legate al sovraccarico nel ciclismo.

Quanto costa la visita biomeccanica

Il costo di una visita biomeccanica varia molto in base al tipo di servizio e al professionista che se ne occupa.

Il prezzo corretto tiene conto anche delle tecnologie messe in campo durante la visita e all’ importantissimo servizio di assistenza post visita per l’adattamento alla nuova posizione.

Il costo di una visita professionale con l’utilizzo di sistemi di video analisi dedicati, sistemi di valutazione delle pressioni e sistemi inerziali per il movimento, fornita da un fisioterapista-biomeccanico può arrivare a costare anche € 200.

Erik Bizzoni
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